16.1.11

Frittelle di bianchino

La neonata di pesce  è una prelibatezza dello Ionio.
E’ stata ribattezzata dal gergo catanzarese con il nome di  “bianchino” perchè e' color perla e ha dimensioni estremamente ridotte.
La neonata si presta a diverse lavorazioni, ma le due specialità tipiche della costa ionica rimangono le famose frittelle di bianchino e la squisita sardella (o rosamarina). Le prime si ottengono preparando una pastella  che viene poi unita ai pesci e immersa con un cucchiao nell’olio caldo; la seconda è un ‘antica conserva che miscela la neonata di sardine con sale, olio d’oliva e peperoncino e si mangia come antipasto spalmata sul pane.



Mia madre le prepara così:

Setaccia 100 g di farina e versa a filo 170g di acqua, amalgamando con una frusta fino a ottenere una pastella liscia ma non troppo fluida.
Aggiunge aglio e prezzemolo tritati, sale e pepe.
Immerge i piccoli pesci (precedentemente lavati in acqua fredda) e mescola delicatamente dall'alto verso il basso.
Fa scaldare abbondante olio di semi di arachidi e immerge la pastella con l'aiuto di un cucchiaio.
Quando le frittelle sono dorate le lascia asciugare sulla carta da cucina e le serve in tavola ancora calde.

3 commenti:

  1. che ricordi mi hai riportato alla mente!!!!
    mia nonna preparava una ricettina buonissima con la papalina ( qui a civitanova marche la chiamiamo così) in pentola con pomodoro, cipolla e erbette aromatiche, a me nn piaceva molto. io impazzivo per la papalina fritta :)) nn le faceva a frittelline, restavano tutti divisi
    grazie mille per il post!!!!!

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  2. Splendido davvero il tuo bellissimo blog: complimenti! E interessante la ricetta: ne ho sentito parlare ma mai preparata, ci devo fare un pensierino, grazie!

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